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Come integrare Native Advertising e Social Network
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07/09/2020
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8 minuti di lettura
Promuovere online i prodotti o i servizi della propria azienda tramite Native Advertising significa presentare all’utente un contenuto pubblicitario che assume la forma e la funzione dal contesto in cui è inserito e, pertanto, non interrompe o disturba la navigazione.
I contenuti così presentati ai potenziali clienti risultano quindi non solo non invasivi, ma anche interessanti rispetto alla ricerca che l’utente già stava svolgendo.
Tra i vari strumenti che permettono di svolgere campagne di pubblicità nativa è ormai imprescindibile conoscere anche le possibilità offerte dai social network, come Facebook e Instagram
- Quali sono le differenze tra le altre tipologie di Native Ads e il Social Advertisement?
- Come identificare la giusta target audience e, di conseguenza, la piattaforma più efficace da utilizzare?
- Come promuovere efficacemente contenuti sulle due principali piattaforme social, Facebook e Instagram?
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Social Advertising e Native Advertising: quali differenze?
Il Social advertising viene spesso considerato una tipologia specifica di Native Advertising, sebbene sia, fra tutte, quella che si distingue maggiormente per dinamiche e strategie proprie.
La promozione di contenuti tramite social si inserisce sicuramente all’interno delle tecniche di pubblicità nativa grazie alla caratteristica fondamentale di questo tipo di contenuti: assumere forma e funzione del contesto in cui sono inseriti.
Anche i contenuti di Social Ads, quindi, vengono strutturati esattamente nel formato caratteristico dei post della piattaforma su cui sono pubblicati. Una campagna di Social Ads efficace, inoltre, mostra i contenuti promozionali a utenti che già hanno interessi simili, in modo tale che questi possano risultare ancora più in linea con le esigenze d’acquisto e le curiosità dei potenziali clienti.
Il Social Advertising risulta particolarmente utile per:
- Creare una community di utenti che seguono le attività del Brand e che ne possono diventare clienti. Questo aspetto si rivela un elemento fondamentale nel caso di aziende ancora poco affermate o giunte da poco sulle piattaforme social, che non hanno quindi ancora una nicchia di pubblico fidelizzata.
- Espandere una community già esistente. Una volta analizzate le caratteristiche del pubblico che maggiormente segue il Brand, si può lavorare per targettizzare anche altri utenti dalle caratteristiche simili.
Bisogna tuttavia ricordare che la concorrenza sui social è ormai diventata agguerrita. Oltretutto, il tempo e l’attenzione dedicati da ciascun utente alla lettura e all’interazione con i post si abbassa costantemente.
Per contenuti che prevedono una grande visibilità o che richiedono un tipo di interazione più approfondito può quindi risultare più efficace avvalersi di altre tipologie di Native Advertising.
Come trovare target audience e canali giusti
Identificare il proprio pubblico è il primo fondamentale step per strutturare una campagna di Social Ads efficace. I contenuti promossi in questo modo sono un esempio di “content in disguise” e devono quindi assumere l’aspetto dei contenuti che l’utente sta già visualizzando.
È quindi fondamentale svolgere preventivamente un’attenta analisi di mercato, capire chi è il proprio cliente tipo e studiare quali sono i suoi canali di comunicazione più usati.
Facebook, nato più di una decina di anni fa come piattaforma per teenager, viene ormai utilizzato anche da un pubblico adulto. Secondo alcuni recenti studi, gli utenti maggiormente attivi sul social creato da Mark Zuckenberg hanno tra i 25 e i 34 anni.
Sebbene rimanga ancora di una certa importanza la fascia che va dai 18 ai 24 anni, a risultare in crescita è anche la percentuale di pubblico senior.
Per questo motivo, sempre più aziende utilizzano Facebook come vero e proprio canale di promozione professionale, in grado di raggiungere anche un pubblico adulto caratterizzato da esigenze e un potere d’acquisto specifici.
La fascia 25-34 risulta la più attiva anche su Instagram, che rimane però la piattaforma preferita anche tra i Millennials e i giovanissimi (13-24 anni).
Basato su elementi diversi rispetto a Facebook (primo fra tutti: la preponderanza delle immagini e dei contenuti visuali in generale rispetto al testo), questo social ha conosciuto una crescita esponenziale nel corso del tempo, arricchendosi di features e strumenti aggiuntivi che gli hanno permesso di diventare un valido strumento per aziende e Brand.
È soprattutto grazie a Instagram che si è affermata negli anni la strategia della promozione tramite influencer, di cui ormai è difficile fare a meno all’interno di un piano di Social Marketing.
In base alla caratteristiche del proprio pubblico sarà quindi opportuno scegliere il social più adatto e, in caso, differenziare la tipologia di contenuti a seconda della nicchia che si intende raggiungere.
Particolare attenzione va posta proprio alla Generazione Z, composta dai nati a partire dalla fine degli anni Novanta e che quindi ora sono adolescenti o poco più.
Si tratta di un pubblico cresciuto a stretto contatti con la tecnologia e, quindi, molto abituato fin da giovanissimo all’utilizzo dei social. Si prevede che nei prossimi anni gli esponenti della Generazione Z arriveranno a rappresentare, soprattutto per alcuni settori, quasi il 40% dei pubblico. Sarà quindi essenziale conoscerne le preferenze e strutturare contenuti ad hoc.
Come promuovere contenuti su Facebook
La promozione di contenuti tramite post sponsorizzati su Facebook è utilizzata attivamente da molte aziende già da qualche anno.
Nonostante ciò, è bene tenere a mente alcune dinamiche che si sono evolute nel tempo e che oggi risultano fondamentali per strutturare una campagna di successo.
Importanza dei video
È ormai appurata l’importanza dei video come elemento di Social Media Marketing per presentare un prodotto o i servizi offerti da un’azienda.
Un contenuto video risulta, specialmente per alcuni prodotti e per alcune nicchie di pubblico, la tipologia di contenuti più engaging e apprezzata dagli utenti.
Bisogna però avere cura di creare video appositamente strutturati per una fruizione su social e quasi prevalentemente da mobile. Dovranno cioè essere contenuti adattati a uno schermo di dimensioni ridotte e a una visualizzazione che spesso avviene senza attivazione dell’audio (in questo senso può risultare molto utile l’inserimento di didascalie esplicative).
Ottimizzazione per mobile
Come già accennato, la fruizione e l’interazione con piattaforme social avviene sempre più da app su smartphone. I contenuti sono pertanto visualizzati su uno schermo relativamente piccolo e “scrollati” con il pollice da utenti che procedono spesso quasi per inerzia più che guidati da una navigazione attiva.
Si stima infatti che il consumo medio di un contenuto su mobile sia di soli 1,7 secondi, contro i “lunghissimi” 2,5 secondi per i contenuti fruiti da desktop.
I contenuti dovranno quindi essere estremamente accattivanti, in modo da avere successo nonostante i bassi livelli di attenzione del pubblico e la concorrenza di altri Brand.
Adattarsi al contesto
Infine, è importante ricordare che i post sponsorizzati verranno mostrati tra altri contenuti personali e privati degli utenti (foto di amici, post di testo personali, etc).
In modo forse ancora più determinante che per altre tipologie di Native Advertising, è in questo caso fondamentale adattarsi precisamente al contesto in modo da non risultare fuori luogo e invasivi.
Come promuovere contenuti su Instagram
Le principali best practice appena evidenziate per la promozione di post su Facebook rimangono valide anche per Instagram.
Per questa piattaforma è però opportuno ricordare anche che:
- L’ottimizzazione per mobile è, forse, ancora più determinante che per Facebook. Instagram nasce infatti già come app per smartphone (a differenza di Facebook, che veniva inizialmente utilizzato soprattutto da desktop ed è stato poi adattato nell’interfaccia e nei contenuti). Instagram è dunque intrinsecamente pensato per una fruizione mobile.
- Come già accennato, Instagram e Facebook vengono utilizzati da fasce di pubblico leggermente diverse e che, pertanto, richiedono anche un diverso tone of voice e tipologie di contenuto differenti.
- Instagram offre varie tipologie di pubblicazione: dal post inserito nel feed, alle storie, fino ai più recenti Reels. Occorre quindi conoscere le peculiarità di ciascun tipo di contenuto e sfruttarlo nel modo migliore in base alle esigenze comunicative dell’azienda e del pubblico.
Oltretutto, alcune di queste tipologie di contenuto (come le IG Stories) offrono diversi strumenti per interagire direttamente con il pubblico (sondaggi, box domande, quiz, countdown, etc) e che sono molto apprezzati specialmente dai giovanissimi
Promuovere efficacemente i servizi o i prodotti della propria azienda non è quindi eccessivamente complesso. Occorre però conoscere le dinamiche che caratterizzano i principali social ed essere in grado di strutturare contenuti ingaggianti e adatti al pubblico.
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