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Google e l'Intelligenza Artificiale Generativa: Penalizzazione per i Contenuti 

  • 17/04/2025
  • 2 minuti di lettura

Google penalizza i contenuti generati con l’intelligenza artificiale? 

La risposta è chiara: Google non penalizza automaticamente i contenuti creati con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. Google combatte l’uso massivo della AI basata su prompt scarni e senza un buon lavoro di ricerca ed editing . 

Per il motore di ricerca ciò che davvero conta è la qualità, l'utilità e la pertinenza del contenuto per l’utente finale. 

In altre parole, se un testo generato da AI è ben strutturato, risponde a un intento di ricerca soddisfacendolo e fornisce informazioni originali grazie a un lavoro di post produzione, verrà trattato esattamente come un contenuto scritto da una persona. 

Questa linea è coerente con le linee guida ufficiali di Google, che pongono l’accento sulla centralità dell’utente e non sul metodo usato per scrivere un contenuto. 

AI generativa: non è la tecnologia, è come la usi 

Tuttavia, è importante chiarire un punto fondamentale: l’intelligenza artificiale generativa può essere usata per creare sia contenuti di alta qualità, sia junk contents. 

Molti contenuti AI vengono penalizzati non perché sono stati generati da una macchina, ma perché mancano di effort (sforzo reale di creazione) e di originality (originalità). Questi due fattori sono centrali nel modo in cui Google e i suoi rater valutano la qualità di un contenuto. 

Quando Google assegna un low rating, lo fa in base a segnali concreti: testi generici, ripetitivi, privi di approfondimento, o semplici copie riformulate senza un reale valore aggiunto. Non è l’AI in sé a causare la penalizzazione, ma l’uso superficiale e non curato di questa tecnologia. 

La Generative AI non determina il livello di effort, né può da sola garantire contenuti originali. Questi elementi dipendono sempre dalla cura e dalla competenza di chi utilizza l’AI come strumento. Questo sia per l’editing del contenuto che per la realizzazione del Prompt iniziale. 

AI sì, ma con criterio 

Chi vuole emergere nei risultati di ricerca di un motore che ha iniziato a mettere in prima posizione risposte date da una AI, deve puntare su contenuti che abbiano un’identità, che rispondano in modo preciso alle domande degli utenti e che mostrino un reale valore. 

Solo così anche i contenuti e potranno essere riconosciuti e premiati da Google. 

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