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Less is more. Cosa dice la regola aurea del Content Marketing
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13/10/2020
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7 minuti di lettura
Creare contenuti da inserire in una strategia di Digital Marketing è ormai diventato sempre più semplice e veloce. In pochi click è possibile realizzare testi per popolare le pagine del proprio sito o blog aziendale, del proprio e-commerce o dei propri profili social.
Questa relativa facilità ha fatto sì che, nel tempo, la quantità di contenuti disponibili sul web iniziasse a proliferare a ritmi serrati, portando a quello che è stato più volte definito “content shock”.
Davanti all’enorme quantità di testi, informazioni e messaggi che vanno a popolare la rete ogni giorno, gli utenti non sembrano essere sempre in grado di rimanere al passo con il consumo dei contenuti. La fruizione diventa quindi più frettolosa, più superficiale e, in alcuni casi, quasi assente.
La chiave vincente all’interno di una strategia di Content Marketing è quindi rappresentata dal puntare più sulla qualità che sulla quantità dei contenuti: pubblicare meno per pubblicare meglio.
Le regola del “Less is more” diventa quindi il punto di riferimento per la creazione di contenuti davvero ingaggianti e potenzialmente efficaci in ottica di business.
- Cosa insegna il "Jam study" e quali sono le sue implicazioni in termini di Digital Marketing?
- Quali sono le best practice per ottimizzare articoli e contenuti e-commerce secondo la logica del "Less is more"?
Ti servono contenuti di qualità per il tuo sito?
Perchè investire in contenuti di qualità
Per quanto creare e pubblicare contenuti sia ora sempre più facile e veloce, questo non significa che produrre una grande quantità di testi, magari senza curarli con attenzione, sia la scelta che poi premierà di più in termini di marketing.
L’Esperimento della Marmellata: scelta ampia VS conversione
Il famoso “Jam Study”, condotto dalla professoressa Sheena Iyengar, dimostra che fornire ai potenziali clienti un’ampia scelta di prodotti non si traduce necessariamente in un volume maggiore di vendite.
Due gruppi diversi di clienti di un supermercato sono stati messi davanti, rispettivamente, a 24 e a 6 gusti diversi di marmellata.
Per quanto la scelta nel primo caso fosse più ampia, è stato il secondo gruppo di consumatori quello che ha poi registrato il tasso di conversione più alto. Il 30% dei clienti ha infatti poi finalizzato l’acquisto, contro solo il 3% all’interno del primo gruppo.
Applicazione nel settore Digital
I risultati dello studio possono essere applicati anche alla riflessione sulle migliori strategie di marketing online: proporre una scelta ampia (un grande numero di contenuti e informazioni, quindi) può aiutare sì a incuriosire i clienti, ma non necessariamente a vendere di più.
La varietà è il fattore determinante per attirare gli utenti clienti e far crescere il loro interesse verso il Brand, ma per spingerli ad acquistare bisogna puntare su altro.
Una buona strategia di content marketing è dunque quella che trova un compromesso fra la quantità e la qualità.
Cosa si intende per quantità? Se ne può parlare in due sensi:
- La quantità dei contenuti con cui viene popolato il web (articoli, pagine, post social, etc).
- La quantità di info inserite in un singolo contenuto.
In entrambi i casi, scrivere tanto e spesso non significa scrivere bene e in modo business effective.
Best practice per ottimizzare i Contenuti Marketing
Quali sono quindi le regole da seguire per creare contenuti ingaggianti e ottimizzarli dal punto di vista qualitativo?
In che modo la regola del “Less is more” si applica ai diversi tipi di contenuti che vengono solitamente inclusi in una strategia di Digital Marketing?
Il cuore di questo approccio è rappresentato dalla creazione di contenuti originali e approfonditi, che possano essere presi dagli utenti come punto di riferimento e che, quindi, contribuiscano ad aumentare l’autorevolezza del sito.
In questo modo sarà possibile far crescere anche la proprio nicchia di pubblico e lavorare su un aumento delle conversioni.
Come ottimizzare Articoli Blog e Landing Page
Come già sottolineato, “Less is more” non significa che i contenuti debbano essere brevi. Anzi, è vero il contrario: secondo un trend che già si era presentato negli scorsi anni e che nel 2020 è stato ampiamente riconfermato, a farla da padrone ora sono gli articoli pillar, quindi di una certa lunghezza (oltre le 400 parole).
Anche nel caso di contenuti che non siano articoli (la landing page di un sito, per esempio) le best practice rimangono le stesse. La regola del “Less is more” fa riferimento al numero di contenuti pubblicati e allo stuffing di informazioni in essi contenute, non alla cura messa nel realizzarli.
In particolare, gli elementi a cui prestare attenzione nella redazione dei contenuti sono:
Originalità
Un contenuto unico e originale risulta più interessante per gli utenti e viene premiato dagli algoritmi di Google con una migliore posizione in SERP.
Lavorare sull’originalità dei contenuti aiuta anche ad analizzare più in profondità i punti di forza della propria azienda. Per creare contenuti nuovi e non ancora presenti sul web, un buon punto di partenza potrebbe essere rappresentato dal riflettere su cosa il Brand potrebbe offrire di diverso dagli altri.
Quali sono i tratti che distinguono la sua attività da quella dei competitor? Quale valore aggiunto viene offerto dal core business?
Partendo da un’analisi di questo tipo si arriva a identificare alcuni topic chiave da proporre ai potenziali clienti all’interno dei propri contenuti.
Completezza
I contenuti devono fornire tutte le info necessarie per trattare l’argomento in modo esaustivo.
Sebbene inizialmente si possa avere questa impressione, questo fattore non è in contrasto con la regola del “Less is more”: lavorare sulla completezza del contenuto non significa riempire il testo di una grande quantità di informazioni male articolate, solo per fare testo..
Occorre piuttosto selezionarne alcune (“less”) e lavorarci bene, in modo che il testo risulti poi esaustivo rispetto all’argomento scelto.
Curation
I contenuti devono anche essere ottimizzati in ottica SEO, in modo da poter performare meglio non solo tra gli utenti ma anche rispetto agli algoritmi del motore di ricerca.
La cura in ottica SEO comprende comunque anche tutti gli aspetti precedentemente illustrati. Google pensa sempre meno come una macchina e sempre più come una persona. I requisiti di originalità, completezza, uso saggio delle parole chiave senza cadere nel keyword stuffing sono quindi aspetti che migliorano la readability per gli utenti ma anche le performance davanti a Google.
Come ottimizzare contenuti per E-Commerce
Quando si creano contenuti per e-commerce occorre ricordare che, per quanto presentare in modo completo tutte le caratteristiche del prodotto sia fondamentale, occorre comunque trovare un compromesso tra la ricchezza di informazioni e una scrittura che possa attirare i clienti.
Un punto di partenza potrebbe essere rappresentato dal cercare di promuovere un singolo prodotto evidenziando soprattutto una sua caratteristica che lo distingue da quelli simili proposti dai competitor o che risponde in modo particolarmente efficace a una necessità del cliente.
Per quanto sia importante inserire nelle schede prodotto descrizioni complete e dettagliate delle loro caratteristiche, una semplice lista asettica di numeri e dati difficilmente spingerà l’utente all’acquisto. Meglio allora fornire tutte le informazioni necessarie ma, allo stesso tempo, strutturare la comunicazione attorno a una singola caratteristica ben promossa e accattivante.
Anche per i contenuti e-commerce, inoltre, è opportuno procedere con la rispettiva ottimizzazione SEO, così che i prodotti possano guadagnarsi maggiore spazio tra i risultati di ricerca di Google.
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